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BREVE CRONISTORIA DEL LICEO ARTISTICO

DI CALTAGIRONE

Le scuole d’Arte trovano fondate ragioni della loro esistenza soprattutto in quei luoghi ove l’artigianato artistico ha, o ha avuto, fiorente tradizione. Era logico, per questo, che a Caltagirone, importante centro dell’interno dell’Isola ove fin dalla dominazione greca, passando per quella araba, si era perpetuata l’arte dei vasai, sorgesse una scuola di Ceramica.

Verso la fine, però, dell’Ottocento, l’artigianato Caltagironese, che per secoli aveva alimentato gran parte del fabbisogno isolano, non aiutato, non attrezzato modernamente incominciava a languire. Don Sturzo, pro–sindaco di Caltagirone, rendendosi conto dell’immancabile fine di una gloriosa tradizione, volle che sorgesse, nella città, una scuola di ceramica cui potere consacrare un’arte tramandatasi per secoli e cui poter affidare il compito di trasmetterla, migliorandola ed incrementandola.

Detta scuola fu istituita con D.L. del 13/06/1918, n° 1098 sotto il titolo di Regia Scuola Professionale, sotto l’egida del Ministero per l’Industria, il Commercio e il Lavoro, ed aveva lo scopo istituzionale di contribuire all’incremento dell’industria figulina locale, fornendo insegnamenti tecnici ed artistici applicati all’arte ceramica.

L’edificio fu progettato dall’arch. Saverio Fragapane che aveva realizzato, in quel tempo, numerosi edifici in stile floreale. I lavori furono portati a termine dal costruttore Gaetano Gelsomino e completati il 04/01/1921. La scuola incominciò a funzionare regolarmente nell’anno 1923/24 e con R.D. del 13/11/1924, n° 2301, veniva riordinata come Regia Scuola di Tirocinio ad orario ridotto per l’Arte della Ceramica.

Il primo direttore fu l’ingegnere Stefano Barbera e il primo Presidente il Senatore Gesualdo Libertini. La scuola rimaneva affidata soprattutto all’opera ed alla esperienza di alcuni abili artigiani della vecchia tradizione locale chiamati ad insegnare, fra cui il maiolicaro Gesualdo Di Bartolo, il figurinaio Giacomo Vaccaro, il plasticatore Giuseppe Nicastro. Con tali elementi ebbero soprattutto notevole impulso gli insegnamenti artistici. La scuola, attraverso i suoi lavori, venne apprezzata e conosciuta sia livello nazionale che internazionale, dando nuovo valore alla vecchia e gloriosa arte ceramica Caltagironese. In attuazione della legge 15/06/1931, n° 889, le scuole di ogni ordine e grado furono poste alle dipendenze del Ministero dell’Educazione Nazionale. In conseguenza di ciò la Scuola di Ceramica di Caltagirone passò a questo Ministero e fu assegnata alla Direzione generale per l’Istruzione Tecnica.

I bombardamenti aerei del 9 Luglio del 1943 rasero completamente al suolo l’ala principale dell’edificio della scuola, distruggendo tutto il patrimonio didattico e quanto di meglio era stato accumulato nel corso di tanti anni. In tale circostanza della gipsoteca, del gabinetto di chimica, della raccolta dei lavori in ceramica degli allievi e della biblioteca non rimase più traccia, colpiti come furono in pieno dalle bombe che distrussero anche i locali dei forni. Ma anche dopo queste distruzioni la Scuola riprese il suo cammino. Essa con D.L. del 9/3/ 1948, n° 266, veniva classificata con la denominazione di “Scuola Artistica Industriale per la Ceramica” e dotata di nuovi, numerosi e spaziosi locali che sorgevano sulla attigua chiesa di S. Gregorio distrutta dai bombardamenti.

Al posto dell’antica chiesa, infatti, su progetto dell’ingegnere Barletta Galvano collaborato per la parte architettonica dal professore Antonino Trobiano, sorse l’attuale edificio prospiciente sulla piazzetta S. Gregorio.

E’, comunque, nel 1959 che la scuola in virtù del D.P.R. dell’agosto 1957, n° 1489, passò ad Istituto Statale d’Arte per la Ceramica, disponendo così di un ciclo di studi quinquennali specializzati nelle due direzioni: artistico e tecnologico.

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